L'ippica deve essere sempre più integrata nell'agricoltura.
Un obiettivo
fondamentale che il Presidente Luciani ha ribadito con chiarezza in
occasione dell'audizione di A.N.A.C. ed A.N.G. presso la Commissione
Agricoltura della Camera sulla proposta di legge a firma dell'On. Gadda
sulla disciplina dell'ippicoltura, volta " a consentire, attraverso la
definizione di un nuovo ed adeguato contesto normativo, lo sviluppo ed
il rafforzamento della filiera degli equidi, con particolare riferimento
all'allevamento dei cavalli" .
La proposta di legge in oggetto riafferma con chiarezza il
riconoscimento delle attività di ippicoltura , tra cui la gestione della
riproduzione, della gestazione, della nascita e dello svezzamento degli
equidi nonché dell'allevamento, come attività agricole secondo l'art.
2135 del codice civile e che ad esse, ed alle attività connesse, tra
cui esercizio e gestione di stazioni di fecondazione, doma ed
allenamento, scuole di equitazione ed ippoterapia etc., esercitate
dall'imprenditore agricolo a titolo non prevalente, si applicano le
disposizioni fiscali e previdenziali previste per il settore agricolo.
Il tema della fiscalità agevolata è del resto molto attuale e sentito,
visto che la Francia ha recentemente adottato con effetto retroattivo al
primo gennaio di quest' anno, con una norma scritta dal Ministero
dell'Agricoltura, una aliquota per le attività di allevamento e di
vendita dei cavalli del 5,5%, notevolmente inferiore a quella italiana.
Questo evidentemente rappresenta una perdita di competitività del
cavallo italiano che soggiace ad un'aliquota ordinaria del 22%. Di qui
la necessità urgente di equiparare la situazione fiscale italiana a
quella francese, per dare un impulso al mercato ed all'allevamento dei
nostri purosangue.
Nel corso del suo intervento, il Presidente Luciani ha rimarcato con
fermezza questa necessità alla Commissione Agricoltura, aggiungendo
anche - riguardo alla riproduzione del purosangue - che la stessa si
basa su una monta di tipo naturale a differenza degli altri tipi di
cavalli, incluso il trottatore, con costi decisamente superiori. Nonostante questa acclarata differenza le monte degli stalloni purosangue sono tassate al 22% contro il 10% del trotto.
Il Presidente Luciani ha chiesto che avvenga per lo meno una
equiparazione con il trotto se non fosse applicabile - risultato ancora
più proficuo per tutti - una riduzione generale ancora più incisiva.
Tale modifica consentirebbe una espansione del mercato delle monte degli
stalloni funzionanti in Italia, che ormai hanno raggiunto una qualità
decisamente più elevata rispetto al passato, con incremento economico
per l'intero indotto.
Il Presidente Luciani ha inoltre auspicato che tutto il comparto ippico,
tutta la filiera, non solo l'allevamento, sia assoggettato al settore
agricolo con una aliquota iva agevolata al 5,5% .
Insieme al Presidente A.N.A.C.T. Roberto Toniatti, con il quale si è
avuta condivisione di idee e di vedute, il Presidente Luciani inoltre
ha ribadito la centralità dell'allevamento nella filiera del cavallo e
di come esso rappresenti l'anello fondamentale di congiunzione tra
l'ippica ed il Masaf.