A.N.A.C. insieme ad altre associazioni ha presentato un esposto al garante degli scioperi

11-2-2015

Roma, 13 febbraio 2015

Alla Commissione di Garanzia 

dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali

Piazza del Gesù n. 46, 00186 Roma 

Via PEC segreteria@pec.commissionegaranziasciopero.it

Per A.N.A.C. (Associazione Nazionale Allevatori Cavalli Purosangue), 

A.N.A.C.T. (Associazione Nazionale Allevatori Cavalli Trottatore), 

U.N.P.C.P.S (Unione Nazionale Proprietari Cavalli Purosangue),

S.I.R.E. (Società Incremento Razze Equine), in persona dei rispettivi legali rappresentanti, rappresentate ed assistite ai fini del presente atto dall'avv. Giovanni Pesce ed elettivamente domiciliate presso il suo studio in Roma, via Bocca di Leone 78

Premesso

-Che l'Agenzia delle dogane e dei Monopoli ha diramato il comunicato 11 febbraio 2015 (all. 1) recante comunicazione per il 12 febbraio 2015 di uno sciopero del personale della SOGEI, partner tecnologico della Agenzia, con conseguente riduzione delle attività effettuate tramite rete telematica ed attribuite alla predetta Agenzia - ramo monopoli di Stato;

-Che nell'ambito delle predette attività rientra la gestione dei giochi pubblici affidati a terzi in concessione, ai sensi dell'articolo 10, comma 9-octies, del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16 convertito con modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, n. 44;

-Che dal comunicato in questione si evince che per il giorno 12 febbraio 2015 è stata garantita la raccolta scommesse giochi ad eccezione del settore ippica nazionale e ippica agenzia, per il quale lo sciopero non ha consentito di accettare le giocate;

-Che non è noto quale sigla sindacale abbia proclamato lo sciopero né quale sia la durata e modalità dello stesso;

Considerato

-Che lo sciopero ha determinato sull'intero territorio nazionale: 

(i) l'esclusione della raccolta per le sole scommesse ippiche (rispetto alla continuità per gli altri prodotti di gioco offerti dalla Agenzia delle dogane e dei monopoli); 

(ii) la responsabilità da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli per non aver assicurato l'erogazione del servizio;

(iii) una palese ed odiosa discriminazione in danno del settore della filiera ippica (gli allevatori, il personale degli ippodromi, i fantini, i trasportatori) e degli utenti della stessa;

(v) danni all'erario, in ragione del mancato introito derivante delle entrate relative alle giocate dell'ippica;

Considerato altresì

-Che l'interruzione della raccolta interviene in un settore produttivo, quello ippico, già in forte crisi per gli ingenti tagli alla programmazione delle corse e per la forte contrazione dei volumi di raccolta delle scommesse;

- Che le esponenti sono associazioni di diritto privato dotate di personalità giuridica, a cui aderiscono la grande maggioranza degli allevatori dei cavalli da trotto e purosangue inglese e degli ulteriori specifici ambiti del settore ippico.

Ritenuto

-Che l'art. 1 della legge 346/90 include tra "i servizi pubblici essenziali" anche quelli volti a garantire il godimento dei diritti di libertà di comunicazione, nel cui novero rientrano espressamente "le telecomunicazioni" (comma 2, lettera e);

-Che lo sciopero comunicato dall'Agenzia dei monopoli si è tradotto in una impossibilità tecnica di effettuare la raccolta tramite mezzi di telecomunicazione (la rete telematica gestita dal concessionario dell'Agenzia dei monopoli);

-Che, inoltre, non è stato possibile garantire la continuità dell'esercizio della concessione affidata dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli, relativamente alla regolare raccolta dei giochi pubblici tramite la rete dei negozi

Tutto quanto sopra premesso, considerato e ritenuto

Le sopra indicate Associazioni, come sopra assistite, chiedono a codesta Commissione:

-la valutazione della descritta fattispecie al fine di attivare i poteri indicati all'art. 13 della legge 346/90;

-l'adozione di ogni provvedimento ritenuto opportuno al fine di contemperare il diritto di sciopero con i diritti delle associazioni esponenti e dei soggetti dalle stesse rappresentati.

Con osservanza.

Avv. Giovanni Pesce